A proposito di prove equipollenti...
Come,
per l’appunto, nel caso che mi propone, che riguarda le “prove equipollenti”…
termine giuridico, fissato per gli alunni con disabilità sin dagli anni 70 e,
in ultimo, dal d.lgs 62/2017 e dal dPR 122/2009 (caro al mio cuore, perché ne
coordinai la stesura). Le “prove equipollenti” sono, a tutti gli effetti, prove
che, pur diverse da quelle cui è sottoposto il resto della classe, vanno a
verificare il raggiungimento degli stessi apprendimenti.
Una
premessa è necessaria… la predisposizione di prove equipollenti, o
l’assegnazione di misure dispensative o strumenti compensativi, al di là della
specifica progettazione nei PEI (o nei PDP), rientra a pieno titolo, più
ampiamente, nella libertà di insegnamento. Per paradosso, se un docente volesse
dare a una classe di 24 alunni 24 prove diverse, potrebbe tranquillamente
farlo, e non c’è collegio docenti o dirigente scolastico che potrebbe impedirglielo,
al netto, ovviamente, di eventuali “prove comuni” decise dal collegio stesso.
La
norma fissa esclusivamente le prove e i correlati momenti di verifica
“formalizzati”, si tratti di prove Invalsi o di esame di Stato. Ciò che però
negli altri casi è libertà dell’insegnante, per quanto concerne gli alunni con
PEI (o PDP, già che ci siamo) costituisce una “azione positiva” che, nel
momento in cui è ricompresa nel PEI (o PDP) rappresenta un obbligo. Il GLO
decide, i docenti applicano, a seconda dei casi.
Tra
la ridda di disposizioni, note e circolari, che le risparmio, hanno invece
valore di indicazione perentoria e vigente le Linee guida allegate al DI
182/2020 (recentemente modificato, ma si cita SEMPRE il testo oggetto di
modifica, non il testo modificativo…) e, per i PDP, le Linee guida allegate al
DM 11 luglio 2011.
La
invito, come sempre, alla consultazione dei testi, a seconda dei casi, da
condividere anche con i colleghi.
In
linea generale, e per riassumere,
- le prove equipollenti sono, come detto, prove diverse da quelle
somministrate al resto della classe, chiamate a valutare il livello di
raggiungimento degli apprendimenti previsti per come eventualmente
adattati nel PEI.
Andiamo
da una “riduzione” degli item alla diversificazione della prova (es. prove
strutturate o semistrutturate etc). Ciò che determina l’equipollenza è la
“materia”, gli apprendimenti oggetto della prova che corrispondono, anche se
semplificati, alla prova normale. Ciò può riguardare anche il complesso di un
percorso: se Caio non ha raggiunto il livello precedente (per semplicità, A),
la prova di Caio può riguardare per l’appunto A, mentre il resto della classe
fa B. L’obiettivo è l’allineamento finale… cioè che anche Caio raggiunga
poniamo C. Le misure dispensative sono uno degli strumenti di equipollenza:
dispenso da una parte della prova, o sostituisco uno scritto con un orale, o
viceversa… a seconda mi raccomando della PERSONA alunno.
Altra
cosa, l’utilizzo di strumenti compensativi, i quali “compensano”
l’eventuale disturbo, senza “facilitare” il compito: tra gli strumenti, il PC,
la calcolatrice, il lettore vocale, le mappe concettuali, l’attribuzione di
tempi ulteriori per lo svolgimento della verifica etc. Per un elenco non
esaustivo, la rinvio per l’appunto ai due decreti che le ho indicato. Ma il
principio è lo stesso che vi indicavo a lezione.
Attenzione:
perché gli strumenti possono essere usati SIA con le “verifiche identiche” (per
usare la definizione del PEI) sia con le verifiche equipollenti.
Per gli esempi ho usato la secondaria di II grado, che è il caso più complesso; ma le progettazioni vanno COMUNQUE dettagliate. Il PEI rappresenta un documento di lavoro che poi "passa" da scuola a scuola. Un PEI malfatto o omissivo, pregiudica poi il percorso successivo.
Se
Tizio, per svolgere le verifiche poniamo di fisica, usa mappe concettuali e
calcolatrice, ma le verifiche sono identiche, si barra sul PEI la voce “A”, si
declinano gli strumenti e stop.
Se le
verifiche sono equipollenti, perché Caio segue in quella disciplina un percorso
personalizzato “in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento “, si
barra la voce B e si declinano eventualmente gli strumenti.
Il
percorso C di Sempronio vede, a fronte di un percorso didattico differenziato,
ovviamente verifiche NON equipollenti. Ma si dettaglia comunque, sempre, cosa Sempronio usa.
Attenzione perché va segnata PER OGNI
DISCIPLINA la progettazione adottata: se della classe, personalizzata,
differenziata… Mevio, infatti, potrebbe seguire un percorso della classe in
educazione motoria e arte, personalizzato in italiano e inglese, differenziato
in matematica e fisica, e via discorrendo.
Raccomando
comunque di LEGGERE “in corso d’opera” le Linee guida alla compilazione dei
PEI, che stanno ai PEI come le istruzioni IKEA stanno al mobile IKEA: senza
istruzioni, il mobile non lo monta…
Un
caro saluto!
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